approfondimento di Decio Antolini
Estratto dal n. 11/2016 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“La gestione del personale in un’impresa di autotrasporto e, soprattutto quella del personale viaggiante, è una questione assai più delicata e complessa di quanto non lo sia in tutte le altre attività del mondo del lavoro. La categoria professionale degli autisti, infatti, da lungo tempo è oggetto di speciale “attenzione” da parte del legislatore comunitario determinata, non soltanto dall’esigenza di regolamentare in maniera specifica i limiti temporali di lavoro (per problematiche legate principalmente alle spesso disagiate modalità di svolgimento del lavoro), ma anche e soprattutto dalla necessità di garantire, da un lato, la sicurezza stradale per tutti coloro che svolgono attività su strada, dall’altro lato, per armonizzare lo svolgimento del servizio e garantire regole uniformi – rispetto delle stesse e del principio di concorrenza fra imprese di trasporto a livello europeo.
I vari Regolamenti comunitari legiferati, di cui parleremo appresso, sono stati posti quindi principalmente a tutela del lavoro svolto dai soggetti addetti alla guida di mezzi per autotrasporto di cose e/o di persone su strada, sia in tema di orario di lavoro e di guida, sia per quanto concerne i periodi di pause e riposo (giornaliero – settimanale e bisettimanale) che obbligatoriamente i conducenti sono tenuti a rispettare.
L’orario di lavoro e i tempi di guida nel settore dell’autotrasporto sono regolamentati, rispettivamente, dal D.Lgs. n. 234/2007 e dal Regolamento Ce 561/2006. A tali normative si aggiungono, inoltre, le disposizioni contenute nell’Accordo europeo relativo alle prestazioni lavorative degli equipaggi dei veicoli adibiti ai trasporti internazionali su strada (Aetr), di cui all’art. 178 del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Codice della strada)….continua la lettura“
Source: Dottrina del Lavoro