approfondimento di Ernesto Murolo – Esperto in materia previdenziale
Estratto dal n. 12/2016 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“Il bisogno di mobilità, che caratterizza l’attuale momento storico, impone la necessità che persone e merci si muovano il più velocemente possibile sul territorio, in ossequio alle logiche stringenti dell’economia e del mercato globale.
In Italia la mobilità interna, e buona parte di quella estera a medio e medio-lungo raggio, sia delle persone che delle merci, si svolge prevalentemente su gomma, utilizzando strade e autostrade che risultano sempre più intasate da un volume di traffico in continuo aumento.
Se a ciò si aggiunge la mobilità legata al pendolarismo, dovuta alla necessità per un gran numero di persone di raggiungere ogni giorno il luogo di lavoro spostandosi, magari solo per brevi distanze, con mezzi propri o aziendali, bene si comprendono i motivi dell’abnorme crescita del traffico veicolare, che come ineluttabile conseguenza comporta il continuo aumento degli incidenti che, oltre a provocare lutti e gravi danni sociali, hanno anche inevitabili ricadute sul mondo assicurativo, che è spesso costretto a proporre adeguamenti, anche consistenti, delle già onerose tariffe dei premi per la responsabilità civile.
I rischi lavorativi della strada
A questo contesto non è estranea l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestita dall’Inail che, ormai da diversi anni, vede negli incidenti stradali la principale causa degli infortuni che si verificano, provocando spesso ai lavoratori dei danni fisici assai gravi, permanenti o addirittura la morte.
La prova è nelle statistiche periodicamente elaborate e pubblicate dall’Inail (le ultime disponibili sono aggiornate al 31 ottobre 2015), dalle quali si evince che in Italia gli infortuni lavorativi dovuti ai rischi della strada e della circolazione stradale sono oltre il 20% del totale, e di questi più del 75% sono accaduti in itinere, vale a dire in viaggio, lungo il percorso casa-lavoro-casa, come si dirà meglio in seguito. Ma colpisce e preoccupa soprattutto l’estrema gravità di questi eventi, alla luce del fatto che più della metà (50,28%) degli infortuni mortali accaduti nel periodo suddetto sono stati causati dai rischi della strada…continua la lettura“
Source: Dottrina del Lavoro