approfondimento di Salvatore Servidio – Esperto tributario del processo del lavoro
Estratto dal n. 43/2016 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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“Nel caso trattato dalla Corte di cassazione nella sentenza 1° agosto 2016, n. 15989, la Corte d’Appello – riformando la sentenza di primo grado – aveva dichiarato illegittimo il licenziamento per giusta causa intimato da una società del settore turistico a una propria dipendente che, durante il periodo di malattia riconducibile ad una sindrome ansioso-depressiva – peraltro procurata dall’ambiente di lavoro presso la società – aveva svolto mansioni di addetta alle pulizie in favore di una famiglia.
A tal fine, la Corte territoriale asseriva che l’attività lavorativa domestica resa dalla lavoratrice durante il periodo di malattia non impediva il pieno recupero dell’integrità psicofisica, ma risultava, al contrario, verosimilmente favorevole alla sua ripresa. Da qui l’illegittimità del licenziamento con la previsione anche del risarcimento del danno in favore della dipendente, commisurato sulle retribuzioni globali di fatto maturate dal recesso all’effettiva reintegrazione, oltre a rivalutazione e spese varie……continua la lettura“
Source: Dottrina del Lavoro