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Garante privacy: nuovo Regolamento Ue – le iniziative con P.A. e imprese


In vista dell’applicazione del Regolamento europeo sulla protezione dati – prevista a partire dal 25 maggio 2018 – il Garante per la protezione dei dati personali lancia una serie di iniziative per fornire ai soggetti pubblici e privati indicazioni utili e accompagnare il processo di adeguamento alle nuove norme.

Sono partite oggi le lettere indirizzate ai vertici delle Amministrazioni centrali, agli Enti pubblici, alle Regioni, alle Province autonome, alle Autorità indipendenti e ad altri organismi rappresentativi con le quali viene preannunciato dal Garante un piano operativo che prevede un ciclo di incontri. Tre incontri verranno svolti entro il prossimo mese per un primo confronto con i soggetti pubblici e ai quali si chiederà di rappresentare le azioni che hanno già messo in atto e le eventuali esigenze di chiarimento e saranno condivisi gli approfondimenti svolti e le riflessioni eventualmente già maturate.

A questi incontri ne seguiranno altri, a partire dal mese di ottobre, nei quali il Garante fornirà indirizzi e assicurerà il supporto all’opera di implementazione del Regolamento, aiutando ad individuare le soluzioni più efficaci per una corretta transizione verso le nuove regole. Analoghe iniziative di collaborazione sono state avviate nei confronti del mondo delle imprese rivolte in particolare con Abi, Ania e Confindustria con le quali si sta definendo un calendario di incontri.

L’Autorità sta collaborando attivamente, in sinergia con le altre Autorità privacy europee, alla definizione di linee guida e contributi  per facilitare l’applicazione del nuovo quadro regolatorio e delle importanti novità introdotte. Sul sito del Garante sono infatti già state pubblicate le Linee guida sul Responsabile della protezione dati (RPD) e sul diritto alla portabilità dei dati e una Guida all’applicazione del Regolamento Ue (www.garanteprivacy.it/regolamentoue). Il lavoro di supporto proseguirà nei prossimi mesi con l’elaborazione di ulteriori atti di indirizzo.

Fonte: Garante per la protezione dei dati personali


Source: Dottrina del Lavoro

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