approfondimento di Eufranio Massi
“Allorquando le parti si trovano avanti al giudice del lavoro per discutere in ordine ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il datore è tenuto a dimostrare, oltre alla legittimità dei motivi che hanno condotto al recessi, anche la prova della non utilizzabilità del lavoratore in altre mansioni, analoghe a quelle svolte in precedenza.
Sul punto, la giurisprudenza di legittimità si è sbizzarrita ad indicare una serie di verifiche che l’imprenditore deve mettere in atto prima di procedere al recesso che deve essere inteso quale “ultima ratio”. …”
Source: Dottrina del Lavoro