approfondimento di Eufranio Massi – esperto in diritto del Lavoro
Estratto dal n. 30/2024 di Diritto & Pratica del Lavoro (Settimanale IPSOA)
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Il 25 giugno 2024 è stato, finalmente, reso noto il Decreto “concertato” tra i Ministri dell’Economia e del Lavoro con il quale, a distanza di quasi sei mesi dall’entrata in vigore della norma, sono state dettate una serie di indicazioni operative
finalizzate alla fruizione, per il solo anno 2025, dell’abbattimento del costo del lavoro ai fini dell’Irpef e dell’Ires sull’incremento occupazionale in favore dei datori di lavoro privati che nell’anno in corso aumentano il numero degli occupati a tempo indeterminato, rispetto a quelli in forza al 31 dicembre 2023.
Il D.M. 25 giugno 2024 risolve alcune questioni applicative ma lascia perplessità su taluni istituti come evidenziato nel corso di questa riflessione che, peraltro, non potrà prescindere da quanto affermato nell’art. 4 del D.Lgs. n. 216/2013.
Ma, andiamo con ordine.
Destinatari dell’agevolazione
I datori di lavoro interessati appartengono al settore privato che comprende anche chi esercita arti o professioni (l’ampia declinazione, sottesa alle indicazioni dell’art. 4 del D.Lgs. n. 216/2013, comprende anche gli Enti non commerciali – in relazione al reddito di impresa eventualmente conseguito –, le imprese familiari, le società di persone od equiparate): tutti, alla data del 31 dicembre 2023, debbono essere stati attivi per 365 giorni.
La disposizione non si applica alle società ed agli Enti in liquidazione ordinaria o assoggettati a liquidazione giudiziale o ad istituti liquidatori
previsti dalla normativa sulla crisi di impresa o di insolvenza ai quali fa riferimento il D.Lgs. n. 14/2019. … continua la lettura
Source: Dottrina del Lavoro