
approfondimento di Eufranio Massi
“A dieci anni dall’entrata in vigore del decreto legislativo n. 23/2015, sul quale gli elettori saranno chiamati a decidere con il referendum abrogativo nel prossimo mese di giugno, si può affermare che sia la Corte Costituzionale che quella di Cassazione con una serie di sentenze hanno, di molto, cambiato la struttura del provvedimento nato, nelle intenzioni di chi lo scrisse a suo tempo, con l’obiettivo di rendere certo il costo economico del recesso datoriale, con la reintegra limitata soltanto alle ipotesi indicate dall’art. 2 e ad alcune, minime, previste dal successivo art. 3. ….”
Source: Dottrina del Lavoro