approfondimento di Eufranio Massi per FISCAL FOCUS
“Se si guarda alle disposizioni che regolano il rapporto di lavoro, non può sfuggire una constatazione: quelle che riguardano il contratto di lavoro a tempo determinato sono oggetto di continui cambiamenti che, sovente, seguono i cambiamenti di governo e ed i ritardi di chi, destinatario di deleghe legislative, non opera nei tempi previsti.
Con quest’ultima affermazione, si fa riferimento alle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, comparativamente più rappresentative sul piano nazionale che, dalla data di entrata in vigore della norma (5 maggio 2023), non hanno provveduto (salvo casistiche riferite a settori minori) ad individuare le specifiche condizioni che consentono ai datori di lavoro di prorogare i contratti a termine oltre a soglia dei 12 mesi fino ad un massimo di 24 (o limite diverso previsto dalla contrattazione collettiva). Tale delega è molto ampia, consentendo anche accordi di secondo livello (territoriali od aziendali, sottoscritti, in quest’ultimo caso dalle “loro RSA” o dalla RSU). …”
Source: Dottrina del Lavoro